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venerdì 24 settembre 2021

Recensione - "La biblioteca dei giusti consigli", Sara Nisha Adams

 

Titolo: "La biblioteca dei giusti consigli"

Autrice: Sara Nisha Adams
Editore: Garzanti
Genere: Romanzo
Pagine384 

Il mio voto : 5/5✨

Trama:

La giovane Aleisha è tutto fuorché una lettrice accanita. Da tempo, non si fida più dei libri perché l’hanno delusa. Eppure, il caso vuole che rimedi un lavoretto estivo in una biblioteca, dove l’unico modo per riempire i vuoti tra un avventore e l’altro è sfogliare qualche pagina. Un passatempo noioso se non fosse che una mattina compare Mukesh, un signore alla disperata ricerca di un contatto con la nipotina topo di biblioteca. L’uomo le chiede di consigliargli qualcosa da leggere e Aleisha pensa bene di cavarsela con una lista che ha trovato in fondo a un vecchio volume sgualcito. Ma si sbaglia. Perché Mukesh torna con l’intenzione di parlare dei romanzi che gli ha indicato. E lei non può far altro che dare un’altra possibilità alla lettura. Così, libro dopo libro, si accorge che ogni storia è capace di trasportarla lontano e di mostrarle il lato migliore della realtà: Il buio oltre la siepe la invita a guardare il mondo con occhi diversi; Orgoglio e pregiudizio le insegna che esiste la persona giusta per ognuno di noi, mentre Piccole donne le fa scoprire la forza della gentilezza e della solidarietà. Col passare dei giorni, Aleisha e Mukesh sperimentano il potere terapeutico della letteratura, che li avvicina e cura l’anima. E si rendono conto che i romanzi che leggono racchiudono un segreto inaspettato. Un segreto che ha a che fare con la biblioteca e che li legherà a doppio filo. Perché solo unendo le forze e diffondendo la passione per la lettura potranno portarlo alla luce e arrivare alla verità.

Esordio più conteso della fiera di Londra, La biblioteca dei giusti consigli è già un caso editoriale: venduto in oltre 20 paesi, ha conquistato il cuore del pubblico che, ancora prima della pubblicazione, ha dato il via a un passaparola mai visto prima. Sara Nisha Adams ci regala un romanzo che è un omaggio al mondo della letteratura. Alla magia universale delle storie che sanno come farci ritrovare la speranza e la fiducia in noi stessi. E creano potenti connessioni che vanno ben oltre la parola scritta.

Ho iniziato a leggere tanto negli anni delle medie, un periodo che non ricordo con particolare affetto. Twilight, Harry Potter, Hunger Games, Divergent sono state le prime letture impegnative a cui mi sono approcciata. Saghe su saghe, libri che non finivano mai, che leggevo ogni volta avessi un minimo di tempo libero, e se per via dei vari impegni non riuscivo, piuttosto rimanevo sveglia di notte. 
Quando finalmente prendevo sonno, continuavo a vivere in quel mondo. Nei miei sogni mi trovavo ad Hogwarts, al distretto 12, nel labirinto insieme a Thomas, Teresa e Newt. E svegliarmi mi lasciava delusa, ogni mattina.
Finire un libro mi faceva lo stesso effetto.
Ecco, per me non sono mai state pagine e basta, io mi ci rifugiavo. Quando avevo una brutta giornata a scuola, se prendevo un voto basso, se litigavo con qualcuno o se volevo distrarmi e non pensare a nulla, sapevo che a casa avrei avuto i miei libri. 
Non leggevo le parole, io le respiravo. Ad una ad una, ogni frase, ogni descrizione, ogni dialogo tra personaggi, ogni piccolo dettaglio, diventava mio. Me ne appropriavo, li assorbivo, mi curavano.
Leggendo, entravo nel libro. Non esistevano più i miei problemi e ciò che mi circondava, c’era solo quel libro.
Presto, mi è stato detto che leggevo troppo, che dovevo pensare alle cose 'reali'. Per una bambina che leggeva molto come me, le parole hanno sempre avuto un peso, più che per gli altri. Ne va da sé che sentirmi dire che l’unica cosa che in quel periodo mi calmava non fosse normale, che a dodici anni avrei dovuto preferire le uscite ai libri, come se non lo sapessi, ha sempre fatto male. 
Quello che credo nessuno abbia mai capito davvero, era che quel mondo, quei personaggi, per me non erano solo parole su carta, era reale.
Credo che nessuno abbia mai capito davvero che quando ero triste, quando stavo male, chiudevo gli occhi e pensavo a quei personaggi, a cosa avrebbero fatto al mio posto, a cosa avrebbero detto e come si sarebbero comportati. Quei personaggi, per me, erano reali come lo erano i miei amici, quelle storie come se fossero la mia.

"La biblioteca dei giusti consigli" mi ha fatto commuovere più e più volte, perché grazie ad Aleisha e Mukesh mi sono sentita capita, ho avuto modo di leggere storie come la mia.

"Ricordava Naina e Priya che ridevano di un personaggio, delle sue stranezze. Non aveva mai capito. Ora sapeva che Scout, Atticus e Jem erano reali per Priya, e per lui, come la sua stessa famiglia. Ora finalmente riusciva a capire."

Naina è sempre stata una grande lettrice: frequentava assiduamente la biblioteca e conosceva tute le persone che vi si recavano, portava sempre un libro con sé e amava rileggere i suoi libri preferiti. Quando dopo la sua morte, Mukesh Patel, il marito, trova un libro ancora da restituire alla biblioteca, è come se avesse trovato un pezzo di lei. Non ha mai amato leggere, preferiva piuttosto guardare Naina sfogliare le pagine. Decide di provarci, di provare ad immergersi nella storia, sapendo che la moglie aveva amato quel titolo. Forse avrebbe scoperto qualcosa di nuovo su di lei, forse avrebbe finalmente capito perché era così affezionata ai personaggi, perché ne parlava come se fossero reali e perché leggere insieme era la cosa che preferiva fare con la nipote, Priya.

           "-Mi piaceva guardarla leggere, ma non le ho mai                chiesto cosa succedeva nei suoi libri. Mi sento                   stupido a cominciare a leggere romanzi alla mia età.
-Non è mai troppo tardi per leggere storie."

Aleisha lavora in biblioteca, non le è mai piaciuto, ma almeno è una scusa per distrarsi e uscire di casa. Non ama leggere, non conosce i libri, pensa siano una perdita di tempo.
Ma quando Mukesh deciderà di farsi coraggio e andare in biblioteca per scoprire qualche nuovo titolo, le vite dei due si incroceranno, e sarà l'inizio di un'amicizia insolita, l'inizio di un viaggio straordinario.
Per consigliare i titoli a Mukesh, Aleisha prende spunto da una lista trovata a lavoro: "in caso di bisogno", dice, e seguono 8 libri. La ragazza non sa chi ha scritto questa lista o a cosa servisse, ma decide di leggere ogni titolo prima di consigliarlo a Mukesh, il signor P, così che poi possano parlarne insieme.

"Ormai per lei la lista non era più una semplice distrazione. Aveva imparato a lottare per ciò in cui si crede da Atticus Finch, aveva imparato a sopravvivere con una tigre da Pi, aveva imparato a non stare in una casa spettrale in Cornovaglia, magari preferendo un bed & breakfast o qualcosa del genere, e da Amir del Cacciatore di aquiloni aveva imparato che non era mai troppo tardi per fare la cosa giusta." 

La trama è semplice, piuttosto lineare, non ci sono grandi colpi di scena e plot twist inaspettati. Si tratta della storia di due persone che si fanno forza l'un l'altro e capiscono davvero cosa sono i libri, cosa significa rifugiarsi tra le loro pagine e ridere, piangere, sorridere per le parole. Questo libro me le ha fatte provare tutte, dal sorriso leggendo le battute o la goffaggine di Mukesh, gli occhi pieni di lacrime nei momenti più profondi, ricordando Naina o la situazione complicata di Aliesha, la soddisfazione e l'orgoglio nel leggere di Mukesh che impara ad andare oltre i suoi limiti, la sua comfort zone. 

I personaggi sono decisamente il punto di forza del libro, che altrimenti risulterebbe piatto e noioso. I principali sono Mukesh, il mio preferito, e Aleisha, ma conosciamo anche le figlie e la nipote del signor P, la mamma e il fratello di Aleisha, e altri personaggi secondari che nonostante il minuscolo ruolo all'interno della storia, risultano ben caratterizzati come se fossero i principali. 
L'autrice, Sara Nisha Adams, riesce a farti affezionare talmente tanto ai personaggi da farti credere di conoscerli davvero. E forse è così.

Lo stile di scrittura è molto semplice, alterna dialoghi a descrizioni e riflessioni senza mai annoiare, anzi. I capitoli sono piuttosto brevi (grandissimo punto a favore!) e narrati in terza persona, alternando il punto di vista dei due personaggi principali e altri secondari, in minima parte. E devo dire che ho apprezzato moltissimo anche questi, è stato un concatenarsi di voci e storie che risulta perfetto nell'insieme.

            "E' come se, non so, in una biblioteca nessuno                                 cercasse di essere qualcun altro."

Mi aspettavo una lettura diversa dal solito, piacevole, coinvolgente. Quello che non mi aspettavo era che diventasse uno dei miei libri preferiti, che mi facesse piangere, sentire ascoltata, capita, compresa. Un libro che, a mio parere, dovrebbero leggere tutti, lettori e non, per comprendere davvero il potere dei libri. 
Non mi aspettavo di affezionarmi così tanto a Mukesh, di sentire ogni sua emozione, ogni sbaglio, ogni vittoria. 
Non mi aspettavo di trovare un libro dove si parlasse proprio di questo, del potere che hanno i libri di unire le persone, di curarle, di risucchiarle in un mondo che diventa reale per ogni lettore, dell'impatto che hanno le storie sulla nostra.
Non mi aspettavo niente di ciò, e invece "La biblioteca dei giusti consigli" è proprio questo.
Sulla copertina c'è scritto "Scegli un libro. Mettiti comodo. Un viaggio straordinario sta per cominciare."
E se dovessi descrivere "
La biblioteca dei giusti consigli" direi esattamente questo: è un viaggio straordinario. 


Approfitto di questo spazio per ringraziare la casa editrice Garzanti per la collaborazione e la disponibilità: grazie per avermi fatto scoprire un libro che ora è tra i miei preferiti in assoluto.🤍

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