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domenica 1 novembre 2020

Recensione - "I ricordi non fanno rumore", Carmen Laterza

 

Titolo: "I ricordi non fanno rumore"

Autrice: Carmen Laterza
Editore: Libroza
Genere: Storico
Pagine: 260

Il mio voto : 4/5✨
Trama:
Bianca è una bambina allegra e vivace e vive con sua madre Giovanna in casa dei signori Colombo, presso i quali la madre fa la cameriera. La vita di Bianca è fatta di cose semplici: le torte della cuoca Ida, le confidenze con l’amica Maria, le fantasticherie sul padre mai conosciuto e morto da eroe nella Guerra d’Africa, e soprattutto la presenza rassicurante e affettuosa della madre. Lo scoppio della Seconda Guerra mondiale, però, travolge gli equilibri familiari: Milano è colpita da bombardamenti devastanti e l’elegante palazzo di città non sembra più essere un luogo sicuro.
Sullo sfondo di un’Italia divisa tra due guerre, quella ufficiale degli eserciti e quella clandestina dei partigiani, Carmen Laterza mette in scena una straordinaria parabola di formazione e resilienza, una storia in cui l’innocenza e la spensieratezza dell’infanzia lasciano il posto alla consapevolezza dell’età adulta e in cui, ancora una volta, il messaggio di rinascita e speranza è affidato a figure femminili profonde e indimenticabili.
Il romanzo comincia con Bianca e la madre, Giovanna, al servizio dei signori Colombo, una famiglia ebrea, quando la guerra era solo un ipotetico, lontano scenario a cui nessuno voleva credere. 
Il padre di Bianca, morto in guerra, è l'eroe a cui la bambina non smette di pensare: chiede continuamente alla madre di ripeterle il contenuto delle lettere che riceveva dal soldato, e passa le giornate a fantasticare e progettare un viaggio che la porti nel deserto, lo stesso che ha visto suo padre, per comprendere le emozioni da lui provate e vedere con i suoi occhi ciò che la madre le ha sempre descritto. 
Eppure, quando Bianca le chiede qualcosa a riguardo, Giovanna sembra sempre voler scappare dalla discussione e porle fine il prima possibile...
La guerra comincia. Bianca impara le istruzioni che le vengono ripetute più e più volte per nascondersi e proteggersi in caso di bombardamenti, e il clima a casa dei signori Colombo non promette nulla di buono. 
La paura della guerra porta Giovanna a prendere la decisione di scappare via con la figlia, e rifugiarsi in campagna dalla sorella che, per via di litigi di famiglia, non vede da anni.
❝-Non c'è un modo solo di vivere. Allora perché non scegliere quello che va meglio per noi?, diceva.
-E sbagliare?, replicava Giovanna.
-Chi può dirti se stai sbagliando? Nessuno. Nessuno può sapere come si sarebbe comportato al posto tuo. E' facile dire che avrebbe fatto meglio o di più, ma sono solo parole.
Le due cominciano, quindi, un viaggio sperando di trovar accoglienza, di ritrovare un legame e la famiglia che Bianca ha a lungo sognato, sperando di lasciarsi la guerra alle spalle e poter vivere senza il timore di quest'ultima.
Vedremo come, per un motivo o l'altro, madre e figlia si faranno forza l'un l'altra, facendoci scoprire un legame meraviglioso.

Tra le cose che ho preferito de "I ricordi non fanno rumore", c'è sicuramente il modo in cui la storia ti tiri a sé, ti riesca a catturare e farti affezionare ai personaggi, agli avvenimenti, volendo sempre sapere di più e sperando che il libro non finisca mai. 
Ho finito questo libro in soli due giorni e, dopo aver girato l'ultima pagina, avrei voluto metterci di più, leggerlo con più calma per poterne gustare ogni aspetto e non sottovalutarne nessuno. 
Mi sono ritrovata catapultata nella storia, dimenticandomi di tutto ciò che non riguardasse, appunto, ciò che i personaggi stavano vivendo. Nonostante sia un libro da non leggere con leggerezza, devo dire che sono felice sia riuscito a farmi staccare un po' da tutto il resto.
Altro punto a favore è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi: nonostante fossero molti e inizialmente avevo paura risultasse confusionario, l'autrice è riuscita a far sì che fossero tutti interessanti e con un passato importante, che poi scopriremo pagina dopo pagina.
Vediamo crescere Bianca, soprattutto dal punto di vista caratteriale. E' una bambina forte, determinata, che non si lascia mettere i piedi in testa ma che al contempo è dolce, generosa, curiosa, di una tenerezza mista a intraprendenza che crescerà con lei.

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[13:40:1
Bianca ebbe la precisa consapevolezza di non poter fare affidamento su nessuno. Si ripromise con severità di tenerne sempre conto, anche quando lasciarsi andare alle cure altrui le sarebbe sembrato facile e rassicurante, anche quando non avrebbe trovato tutte le risposte ai suoi dubbi. (…) era arrivato il momento di contare solo su se stessa.

Infine, il motivo principale che mi ha spinto a dare un voto così alto è indubbiamente lo stile di scrittura. 
Carmen Laterza ha scritto un libro di 260 pagine con una trama piuttosto esile e semplice riuscendo comunque a non perdere mai l'attenzione del lettore: ciò grazie alle descrizioni, spesso presenti e mai pesanti, ai dialoghi e alla narrazione che si intrecciano perfettamente, creando un ritmo incalzante e sorprendentemente travolgente.
Sono pochi, infatti, gli autori di cui ho letto libri del genere che sono stati in grado di non annoiarmi nel giro di pochi capitoli ma, al contrario, di farmi divorare la storia. 
Una storia al femminile che ha come sfondo l'Italia della Seconda Guerra Mondiale, ricca di donne che faranno tutto il possibile, e a volta anche di più, per sopravvivere. Una storia in grado di rimanere nei pensieri del lettore anche dopo aver terminato il libro, ma continuando a pensare a ciò che si è letto. Una storia che mi ha sorpreso, nel modo migliore possibile.


Approfitto di questo spazio in modo da ringraziare l'autrice per avermi dato l'opportunità di leggere il suo libro!
Vi piacerebbe leggere "I ricordi non fanno rumore"?

3 commenti:

  1. Mi incuriosisce molto. Se poi la scrittura è così piacevole è ancora meglio.

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  2. Non so se sarebbe il mio genere, ma sicuramente è un libro interessante

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  3. Avevo proprio bisogno di un buon romanzo storico e il tuo libro mi ha convinta (e non solo me, anche mia madre). L'ho segnato in wishlist

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