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venerdì 6 ottobre 2017

Recensione "Alla ricerca dell'isola perduta"


Titolo: Alla ricerca dell'isola perduta

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Autore: Stefano Giannotti

Editore: Altromondo editore

Genere: Narrativa

Pagine: 140

Voto: 4/5✨


Trama:
Da Marsiglia, città di mare, Andrea, in compagnia del capitano Achab, parte alla volta di un'isola perduta. Cosa c'è di strano? Sull'isola gli incontri si susseguono con personaggi di cui non si riesce a capire se siano usciti dalla letteratura o semplici omonimi ma con ciascuno di essi intrattiene conversazioni di varia natura. Il ritorno a casa prevede diversi scenari possibili in cui protagonista, narratore e scrittore si intersecano a vicenda proponendo possibili soluzioni, perché alla fine la letteratura è la dimostrazione che la vita non basta.



Bentornati lettori!
Oggi vi parlo di un libro -un po' diverso dal solito e dalla trama molto originale!- che ho letto recentemente e mi ha fatto sognare, riflettere e sottolineare moltissime citazioni e domande che il protagonista si pone.
Prima di iniziare a parlarvi del libro e della trama, ci tengo a ringraziare l'autore Stefano Giannotti per avermi permesso di leggere "Alla ricerca dell'isola perduta", un romanzo che ci trasporta in un'isola, appunto, perduta, inesistente sulle carte geografiche e con abitanti che sono principalmente personaggi della letteratura.
Anzi, questo libro mi ha fatto proprio venir voglia di immergermi nei classici citati; li aggiungerò sicuramente alla lista dei titoli da leggere!
Ora entriamo nei particolari: ecco ciò che succede, a grandi linee, nel primo capitolo...sono sicura che dopo aver letto ciò che segue, sarete curiosi di conoscere per bene la storia. Ecco, quindi, il link dove potete acquistare il libro.

Andrea Neri è un uomo prossimo alla sessantina, il cui sogno è sempre stato poter ammirare il quadro di Leonardo da Vinci "La dama con l'ermellino" da vicino, a Cracovia.
Così decide di concedersi questo piccolo regalo: compra il biglietto ed è pronto per partire!
Sveglia alle otto, il nostro protagonista si dirige all'aeroporto, quando viene violentemente colpito alla testa. Si risveglia e si accorge di essere stato derubato: con sé non ha né la carta di identità, nè i soldi, se non per quelli che aveva nascosto nell'intimo. Scopre, successivamente, che la persona che l'ha derubato è stata coinvolta in un incidente stradale: la macchina è esplosa. Viene dunque trovato morto con i documenti di Andrea, così tutti pensano che in realtà sia morto proprio il nostro protagonista.
Il primo pensiero è sicuramente quello di chiamare la moglie per avvisarla che è vivo e sta bene, ma qualcosa lo blocca...
Impossibile, a questo punto, non notare la somiglianza voluta con "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello, opera che mi ha da sempre intrigata e che, una volta studiata, non ho potuto non amare.
Ma torniamo alla vicenda di Andrea: si ferma in un bar, dove incontra Biko, un migrante a cui offre di sedersi con lui.
Gli racconta ciò che è appena successo, e Biko gli consiglia di andare a Marsiglia.

" (...) Il giorno che salii finalmente sulla nave e attraversai il mare pensavo di giungere al paradiso e la vista di Marsiglia me lo fece credere, città di luce e vento, un caleidoscopio di razze e colori. (...) Parti amico, vai a Marsiglia e trova la tua serenità." 

Andrea, da sempre affascinato da questa città da che lesse i romanzi di Montano, non esita a comprare, con i soldi rimasti, il biglietto del treno.
D'ora in poi il protagonista visiterà diversi posti ed incontrerà molti personaggi relativi, come già prima ho detto, alla letteratura. 
Ad esempio: fondamentale sarà il capitano Achab, che lo accompagnerà con la sua nave nell'isola perduta.
Da qui comincerà un'esperienza...surreale, che permetterà ad Andrea di riflettere sulla vita e le sue esperienze. 

Tra le cose che ho preferito di questo romanzo, ci sono sicuramente i molteplici spunti di riflessione e i riferimenti alla letteratura: abbiamo Borges, forse il più citato, Pavese, Melville, Dostoevskij, tanto per citarne alcuni.

Il protagonista è un uomo colto, intelligente e riflessivo: l'ho apprezzato davvero molto! Mi sono anche piaciuti non solo i vari posti visitati da Andrea e descritti davvero bene, ma anche i tanti personaggi che incontra nel corso della sua avventura e le loro storie.
Lo stile di scrittura è dettagliato e descrittivo, ma certamente non noioso! Anzi, nonostante le riflessioni e le varie descrizioni, ho trovato che il libro sia davvero scorrevole... pensare che l'ho iniziato (e terminato!) in neanche metà giornata.
E come non citare la fine del libro?! Ne sono rimasta entusiasta! 

E' un romanzo che porta alla scoperta di se stessi tramite viaggi, pensieri e libri.
Assolutamente consigliato!


E voi lo avete letto o avete intenzione di leggerlo?

Alla prossima,
xoxo!

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