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domenica 25 aprile 2021

Recensione - "Fiori d'acciaio", Alice Gaglio



Titolo: "Fiori d'acciaio"

AutriceAlice Gaglio
Editore: Europa edizioni
Genere: Narrativa
Pagine: 190

Il mio voto: 4/5✨

Trama:
Diana è un'adolescente che vive a Roma. Si è appena iscritta al primo anno di liceo e la sua vita sembra scorrere normalmente. Esce con le amiche, studia e dedica del tempo alla sorellina più piccola. I suoi genitori sono divorziati. All'improvviso, però, qualcosa cambia e la normalità viene interrotta. Il terrore di ingrassare e di non essere accettata dagli altri spinge Diana a una dieta pericolosa che la risucchierà in breve tempo nel vortice dell'anoressia. Iniziano così le visite mediche e psicoterapeutiche e una guerra, forse infinita, nella quale forte è la tentazione di arrendersi. Una guerra nella quale sarà sempre presente al suo fianco un'amica speciale.

[trigger warning: anoressia, autolesionismo, tentato suicidio]
Il primo anno di liceo rappresenta un nuovo inizio per Diana e Sam, amiche da sempre. Hanno quattordici anni, vivono questo periodo con spensieratezza, circondate da amicizie e cotte adolescenziali.
Per Diana, però, non è così semplice: il divorzio dei genitori, il padre violento, la depressione della madre, una sorella piccola a cui badare, sono elementi che le impediscono di vivere con tranquillità.
Nel momento in cui la madre le suggerisce di perdere peso, Diana decide di seguire una dieta e allenarsi, ma una volta raggiunto il suo obiettivo non riesce più a fermarsi, vuole di più.
Inizia così la lotta con l'anoressia.
"È davvero questo quello che voglio? Poi comincio ad accarezzarmi i capelli lunghi, ridendo e piangendo mentre li guardo. Mi mancano già. (…) Mi mancherebbe tutto di me. Forse non sarei più cosciente di nulla dopo, forse non esisterei più. Ma mi mancherei comunque."
"Fiori d'acciaio" è uno di quei libri che si leggono in poche ore, perché impossibile da mettere giù, e al contempo risulta così difficile parlarne. È stata una lettura che mi è entrata dentro dal primo momento, e mentre ne sfogliavo le pagine non volevo finisse.
Alice Gaglio scrive dell'anoressia senza filtri, nel modo più diretto e onesto che io abbia mai letto. Dei libri che trattano lo stesso tema, non credo di averne mai letto uno migliore sotto questo punto di vista: è stato necessario leggere della storia di Diana e del suo percorso senza alcun tipo di censura. Il libro stesso si apre con un prologo che, dal primo momento, chiarisce le intenzioni e lo stile della lettura; un prologo crudo, che ho dovuto leggere con calma, assaporandone ogni parola, ogni sensazione. La scrittrice ci fa capire da subito di che libro si tratta. Ho letto "Fiori d'acciaio" nel giro di poche ore, ma sarebbe stato impossibile non fare delle pause nel mentre, proprio per la descrizione di certe scene. 
È stata la realtà delle descrizioni, a mio parere, l'elemento più valido del libro. Le sensazioni e i pensieri di Diana, le reazioni delle persone a lei vicine: tutto descritto con una trasparenza tale da fare male al lettore, ma al tempo stesso necessaria.
Ho apprezzato la scelta dell'autrice, che ha saputo parlare di questo mondo in tutti i suoi aspetti, soffermandosi persino sui safe/fear foods, dando modo anche a chi non ha mai sentito parlare di tale malattia, di approcciarsi a quest'ultima, provando a comprenderla.
"Credo di star toccando il fondo. Ne sono convinta perché riesco a saggiarne la consistenza con le dita."
Quella della protagonista è una lenta, infinita discesa nell'anoressia.
Quando la madre le suggerisce di perdere peso, a Diana sembra una cosa normale, decide di perdere quei pochi chili in più prima dello sviluppo; segue una dieta e inizia ad allenarsi ogni giorno, sentendosi persino meglio, piena d'energia. Dopo aver perso più di dieci chili in pochissimo tempo, decide di continuare, di spingersi oltre quello che tutti le dicono sia il suo limite. Iniziano le visite con lo psicologo, le voci a scuola, gli incontri con altre ragazze che possono capire davvero cosa stia passando Diana. Al contempo, i voti a scuola peggiorano, non prova più alcun tipo di interesse verso le cose che prima amava, non ha più le forze per fare il minimo sforzo.
"Che aspetto ha la decomposizione? Il mio. La decomposizione ha il mio aspetto."
Nella lotta contro la malattia, gioca un ruolo fondamentale Sam, la migliore amica di Diana. L'unica a non giudicarla e non guardarla con occhi diversi nonostante l'evidente cambiamento, l'unica a non lasciarla mai da sola.
Esuberante, estroversa, piena di vita e voglia di viverla, è un personaggio che si apprezza dalle prime pagine e fino alla fine.
Anche Ilaria, la compagna del padre, aiuta Diana cercando di farle capire quanto ancora ha da vivere, tutte le esperienze che la aspettano. 
I personaggi, pochi ma ben strutturati, sono talmente ben descritti che sembra di conoscerli. È questo un altro punto di forza del romanzo: Alice Gaglio riesce a traportarti all'interno delle pagine, circondandoti da personaggi la cui psicologia è ben delineata e coerente durante l'intero libro. 
La narrazione in prima persona dal punto di vista di Diana ci permette di scavare a fondo nei suoi pensieri, nelle parole che non dice e quelle che le fanno male. Ci rendiamo conto della lenta decadenza causata dalla malattia, come vivendola in prima persona. 
Lo stile di scrittura è semplice, scorrevole, colloquiale, intervallato da citazioni e frequenti riferimenti alla letteratura e alla filosofia, che offrono interessanti spunti di riflessione. I dialoghi sono coerenti ai personaggi, risultando naturali e per nulla forzati. 
La prefazione e il post scriptum dell'autrice, in cui leggiamo che il romanzo è vicino alla sua storia, mi hanno particolarmente colpito.
"La scintilla, quella che io chiamo scintilla capace di innescare la guarigione, può essere la cosa più banale e futile del mondo. Non pensate che si tratti di una manna dal cielo, un evento divino, un'illuminazione durante la notte o chissà che altro. (…) Avviene per caso, per una parola, per un'immagine, o un'azione semplicissime."
In conclusione, "Fiori d'acciaio" è un libro che mi ha piacevolmente sorpresa non solo per la trasparenza con cui tratta il tema principale, quello dell'anoressia, ma anche per la storia che c'è dietro, per i personaggi e per le parole scelte con estrema cura.
È un romanzo che non mi sento di consigliare a chiunque proprio per questo, per il suo essere crudo ed esplicito, ma che penso tutti dovrebbero leggere per provare a capire quanto questa malattia possa far male; servirebbe capire che l'anoressia è una malattia vera e propria e non un 'capriccio', e che le parole hanno un peso. (Ne consiglio la lettura ricordando del trigger warning menzionato all'inizio della recensione.)
Approfitto di questo spazio in modo da ringraziare l'autrice per avermi dato l'opportunità di leggere il suo libro! ❤

8 commenti:

  1. Che bella recensione! Sembra una lettura appassionante

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  2. Una bellissima recensione per un libro come dici te, crudo ma sicuramente di spessore.

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  3. Parlare di certe tematiche senza scadere nel banale, non è semplice. Tanto di cappello all'autrice 💪

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Bellissima recensione, il tema trattato è molto importante!

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  6. Complimenti per questa recensione così approfondita su tematiche delicate

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  7. Sembra un lettura molto interessante, sicuramente tratta di un argomento molto importante

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  8. Mi ispira tantissimo, soprattutto per il tema

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