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sabato 29 luglio 2017

Recensione "Il circo della notte"



Titolo: Il circo della notte


Titolo originale: The night circus
Seguito da: /
Autrice: Erin Morgenstern
Editore: Rizzoli
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 460
Il mio voto: 3/5
Trama:
Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora".
È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l'umana fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all'unico scopo di dimostrare una volta per tutte l'inferiorità dell'avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l'uno dall'altra: l'amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.



Recensione: Sono anni che vorrei leggere questo libro, la trama mi ha sempre affascinato molto e finalmente quest'anno mi sono decisa a comprarlo.



Il circo arriva inaspettato.

Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era.

Apre al crepuscolo
Chiude all'aurora
Il circo in questione non è un circo qualunque: ha molteplici tendoni, dentro ognuno dei quali si esibisce una persona diversa con ''poteri'' altrettanto differenti. I tendoni sono a righe bianche e nere con qualche tocco di rosso, come possiamo vedere nella copertina. In bella vista spicca un orologio unico nel suoi genere: sempre sui toni del bianco e del nero, si muove creando immagini di giocolieri, ballerini e acrobati.
Il circo è molto conosciuto, tanto da avere un gruppo di persone che lo segue in ogni tappa nel mondo: sono i
rêveurs, che si contraddistinguono indossando un indumento rosso.
Le descrizioni dell'autrice erano talmente realistiche che mi sembrava di essere lì: nel Cirque des Rèves, con una sciarpa rossa, circondata dall'odore del caramello sui popcorn, della magia nei tendoni bianchi e neri, meravigliata davanti all'orologio del circo. Ambientato nell'epoca tardo-vittoriana, è caratterizzato dall'alternarsi del presente al passato (bisogna dunque prestare attenzione alle date per rendersi conto di quando bisogna fare un salto indietro...o in avanti), narrato in terza persona dal punto di vista di diversi personaggi, mi è piaciuto molto; la cosa che ho preferito è stato il dialogo diretto con il lettore.


"Che razza di circo è mai questo che vive solo la notte?" si chiede la gente. Eppure con l'approssimarsi del buio un folto gruppo è già in attesa, là fuori.
E tu sei fra loro, naturalmente. La tua curiosità ha avuto la meglio, come d'abitudine. (...)
All'inizio è solo un confuso disegno di luci. Ma via via se ne accendono altre, capisci che sono lì in fila per formare una scritta. Si distingue una C, una q, delle e. Con l'incendiarsi dell'ultima lampadina, una volta dissolti fumo e scintille, l'insegna incandescente è finalmente completa. Inclinando la testa per una visuale migliore, leggi:

Le Cirque des Rêves


I personaggi sono molti, tutti importanti nella storia, descritti benissimo: i nostri protagonisti sono Marco e Celia, due giovani illusionisti vincolati da un patto antico, che sin da piccoli sono stati addestrati per una competizione magica di cui non conoscono nulla, neppure l'avversario. Il ''campo di battaglia" è proprio il circo dove i due, lei come illusionista, lui come segretario del proprietario, lavorano. I due illusionisti si ritrovano, così, a far parte di una competizione destinata a durare non poco tempo, dove ogni mossa deve essere studiata e fatta con estrema attenzione.  Entrambi ignari di ciò che succede a chi perde.



La gente vede ciò che desidera. E nella maggior parte dei casi, ciò che le si dice di vedere.

Eppure, non posso dire di essere entrata nel vivo della storia: troppi salti temporali, spostamenti del circo e vicende messe insieme.
Non mi è piaciuta la decisione di rendere il circo quasi protagonista e lasciare la storia di Marco e Celia ai margini, spezzettata tra un capitolo e l'altro, quasi fosse priva di importanza quando in realtà da loro dipende anche il futuro del circo.

Lo stile di scrittura, le descrizioni e l'ambientazione sono state di gran lunga le cose che ho preferito, mentre dalla storia mi aspettavo molto di più.

Mentre ti allontani dall'alba che sboccia, pensi che all'interno dei confini del Cirque de Réves ti
sentivi più vivo. 
E non sai più da quale parte stia il sogno.





5 commenti:

  1. ho questo libro in wishlist da tantissimo!🙆
    Sono felicissima che ne hai parlato, sappi che sei un'influencer dei mie acquisti HAHAHA💕

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  2. sembra intrigante. quasi quasi ci faccio un pensierino...
    Scusa se metto l'anonimo ma non mi fa entrare con l'account Google XD

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  3. Questo libro è nella mia wishlist da un sacco di tempo, mi hai convinto a comprarlo! Penso che lo aggiungerò al mio mega ordine su amazon di settembre!

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  4. Ciao! Ho finito da poco questo libro (qui la mia recensione) e devo dire che mi aspettavo di più, così come immagino fosse per te. Ammetto che continuavo a paragonarlo con Caraval e questo senza dubbio non ha aiutato visto il mio amore per la serie della Gerber.
    Un libro carino, ma da cui mi aspettavo fuoco e fiamme e invece niente. Il contesto circense è sempre molto bello, ma non è riuscito a soddisfarmi completamente.
    Sono contenta che ci sia qualcun altro che è rimasto con l'amaro in bocca!
    Un abbraccio, Rainy

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